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LE PRATICHE EDUCATIVE

L’analisi della situazione di partenza ha fatto emergere alcune fondamentali esigenze:

- Necessità di motivare l’apprendimento, creando un ambiente favorevole.

- Accrescimento dei livelli di autostima in bambini deprivati a livello sociale, familiare ed affettivo.

- Incremento del pensiero creativo contro l’omologazione causata dalla passività.

- Miglioramento delle pratiche sociali (autonomia operativa e di pensiero, rispetto per le cose e per gli altri, spirito di collaborazione)

- Coinvolgimento delle famiglie nel percorso educativo a stretto contatto con l’istituzione scolastica.

Questi punti rappresentano gli obiettivi a lungo termine che nel curricolo verticale trovano pieno sviluppo, attraverso le pratiche educative del:

1.valorizzare l’esperienza e le conoscenze degli alunni

2. attuare interventi adeguati nei riguardi della diversità

3. favorire l’esplorazione e la scoperta

4. incoraggiare l’apprendimento collaborativo

5. promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere

6. realizzare percorsi in forma di laboratorio.

L’attività didattica sarà impostata in chiave problematica e sarà attenta alla natura socio-culturale ed affettiva degli alunni e alle problematiche legate all’apprendimento.

Si partirà dall’osservazione della realtà circostante e da fatti e situazioni vicini all’esperienza degli alunni.

Si prediligeranno i seguenti metodi, scelti in relazione al tipo di attività e di contenuti che si intende affrontare con la scolaresca:

  • Metodo induttivo, più consono all’età cronologica degli allievi, in quanto permette un tipo di apprendimento per scoperta attraverso il quale l’alunno sente sé stesso protagonista attivo del processo di insegnamento- apprendimento.
  • Metodo deduttivo allo scopo di promuovere lo sviluppo del pensiero formale;
  • Problem-solving: l’attività didattica sarà impostata partendo dall’osservazione di fatti e situazioni vicini all’esperienza dei ragazzi. Si passerà alla raccolta, rappresentazione e interpretazione dei dati, alla formulazione di ipotesi, alla loro analisi critica e alla verifica delle ipotesi con la comunicazione dei risultati raggiunti.

Il problem solving consentirà, inoltre, ritorni ciclici sulle tematiche affrontate per favorire un graduale approfondimento delle conoscenze nel rispetto del vissuto scolastico del ragazzo

  • Cooperative-learning:Questa metodologia permetterà il costituirsi di un gruppo di lavoro in cui prevale interazione cognitiva e permette a tutti di interiorizzare atteggiamenti e abilità che ciascuno sta cercando di acquisire.
  • Lezione frontale e Metodo tutoriale: Saranno utilizzati in sinergia laddove risulti necessario favorire la comunicazione in senso unidirezionale, con messaggi strutturati e centralizzati e, contemporaneamente, infondere sicurezza nei ragazzi. Il metodo tutoriale, invece, rappresenterà una “palestra” attraverso cui gli alunni potranno misurare la conoscenza, la comprensione, l'applicazione nel rapporto con gli altri e instaurare relazioni di aiuto e sostegno reciproco.
  • Didattica laboratoriale: l’apprendimento avverrà, in questa fase, attraverso lavoro di progettazione e realizzazione di un prodotto finale, con esiti socio-affettivi di forte motivazione, sviluppo della creatività, espressività e del pensiero divergente.L’ideazione, la congruenza fine/mezzi, il rispetto dei vincoli, la realizzazione e la valutazione sono le fasi di questo metodo che stimolerà la riflessione sulle procedure utilizzate e il controllo dell’intero processo.
  • Flipped classroom: