imagealt

4. Priorità Strategiche Triennali

Sulla scorta della normativa di riferimento, in particolare del Regolamento dell’Autonomia Scolastica D.P.R. 275/99, delle Indicazioni Nazionali del 2012 e delle priorità previste nella L.107/2015, c.7, si individuano le seguenti priorità strategiche da affrontare per il triennio 2016/19: 

a)   Essere una “buona” scuola oggi

Questa priorità richiama l’attenzione sulla necessità di progettare percorsi di insegnamento-apprendimento centratisull’alunnocomepersona,come“soggettoattivo”delproprioprocessodiapprendimento,sull’acquisizione delle conoscenze, abilità e competenze di base, soprattutto linguistiche e matematiche che costituiscono il presupposto per tutti gli apprendimenti futuri, ma soprattutto l’acquisizione del metodo di studio (imparare ad imparare) che permette il graduale sviluppo di una lettura critica della complessità del mondo circostante.

b)   Essere una scuola “bella” oggi

Saper fare scuola oggi, non basta. E’ fondamentale la garanzia di condizioni di sicurezza dei locali scolastici più dignitose e rese certe attraverso una ridefinizione della dislocazione logistica sul territorio, la riduzione del numero dei plessi scolastici, la messa a disposizione di edifici scolastici propri e non in situazione di ospiti in altre scuole del territorio. Questa priorità, sebbene non di pertinenza diretta dell’istituzione scolastica, è perseguibile attraverso un’attenta politica scolastica territoriale fatta di collaborazione, di intese, di progetti in rete condivisi con l’Ente locale proprietario, per pervenire anche ad una maggiore disponibilità di ambienti di apprendimento all’avanguardia dal punto di vista architettonico e tecnologico, anche ai fini dell’ampliamento della rete informatica per la dematerializzazione dei processi.

c)   Essere una scuola “professionale” oggi

Una scuola è buona, se lo sono i suoi docenti, i collaboratori scolastici, gli assistenti.

Per questa ragione, una priorità strategica del triennio sarà la formazione come processo fondamentale mediante il quale valorizzare nella loro professionalità le risorse umane che operano nella scuola.

Il piano di formazione prevede da un lato azioni di aggiornamento, dall’altro assume la logica della formazione continua, in cui il personale è responsabile, nel confronto con i colleghi, nel rilevare punti di forza e criticità del proprio fare professionale, nella condivisione di buone pratiche.

Per il prossimo triennio la scuola intende orientare il piano della formazione sulla progettazione/valutazione delle competenze degli alunni, sullo sviluppo delle competenze digitali degli insegnanti, sull’acquisizione di maggiore autonomia in compiti organizzativi.

d)   Essere una scuola “aperta” oggi

E’ una priorità che vede la scuola come “agorà”, spazio aperto al territorio, luogo e strumento di cittadinanza attiva, rete di esperienze e opportunità complesse, non solo luogo di “trasmissione della cultura”, ma anche di “promozione” di riflessioni, attenzioni, sensibilità presenti nel contesto territoriale.

Ciò comporta il costante rapporto con le famiglie, le associazioni culturali, di settore e dei genitori ma anche con il mondo dei servizi, quello della cultura intesa come tutela del patrimonio e come promozione di esperienze creative e formative “altre” rispetto alla formazione scolastica. Per realizzare tale priorità occorrerà perseguire atteggiamenti di apertura, di collaborazione e propositività soprattutto con l’Ente Locale in quanto gestore della realtà territoriale. Azione fondamentale sarà la creazione di un Piano formativo Integrato territoriale centratosulla diffusione delle pratiche di legalità ed educazione all’ambiente e alla salute. Altrettanto importanti saranno la partecipazione degli alunni a manifestazioni locali, a concorsi e l’adesione a Progetti e iniziative di solidarietà.