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15. Piano Nazionale di Scuola Digitale

Come previsto dalla Legge 107/2015 di riforma del sistema dell’Istruzione all’art. 1   comma 56, il MIUR, con D.M.

  1.     851 del 27.10.2015 ha adottato il Piano Nazionale Scuola Digitale.

Non solo una dichiarazione di intenti, ma una vera e propria strategia complessiva di innovazione della scuola, come pilastro fondamentale del disegno riformatore delineato dalla legge. Quest’ultima prevede, infatti, che dal 2016 tutte le scuole inseriscano nei Piani Triennali dell’Offerta Formativa azioni coerenti con tale piano, per perseguire obiettivi

-  di sviluppo delle competenze  digitali degli studenti,

-  di potenziamento degli strumenti didattici e laboratoriali necessari a migliorare la formazione e i processi di innovazione  delle istituzioni scolastiche,

-  di adozione di strumenti organizzativi e tecnologici per favorire la governance, la trasparenza e la condivisione di dati,

-  di formazione dei docenti  per l’innovazione didattica e lo sviluppo della cultura  digitale,

-  di     formazione    del     personale     amministrativo     e     tecnico    per     l’innovazione     digitale nell’amministrazione,

-  di potenziamento  delle infrastrutture  di rete,

-  di valorizzazione delle migliori esperienze nazionali,

-  di definizione dei criteri per l’adozione dei testi didattici in formato digitale e per la diffusione di materiali didattici anche prodotti  autonomamente  dalle scuole.

Si tratta di un’opportunità per innovare la scuola, adeguando non solo le strutture e le dotazioni tecnologiche a disposizione degli insegnanti e dell’organizzazione, ma soprattutto le metodologie didattiche e le strategie usate con gli alunni in classe. Su questo Piano sono previsti investimenti considerevoli nel periodo 2015-2020 che, attingendo a Fondi per la Buona Scuola, PON “Per la Scuola” FESR 2014-2020 e altri fondi MIUR, ammontano ad oltre un miliardo di euro. Un percorso complesso, che va pianificato e che potrà essere  attuato  con  gradualità negli anni a venire, secondo un’articolazione che preveda la realizzazione di  obiettivi  a  brevissimo  termine, medio  e  lungo termine nel prossimo triennio.

 

Indichiamo di seguito i passaggi fondamentali:

 

  1.     Individuazione dell’ Animatore Digitale (vedi nota MIUR Prot. n° 17791 del19/11/2015)

 

Si tratta di una figura di sistema che avrà il compito di coordinare e favorire l’attuazione del PNSD nell’istituzione di appartenenza, costituendo il nodo di raccordo tra il livello centrale e la  scuola

 

  1.     Analisi dei bisogni e delle risorse esistenti

 

E’ indispensabile un’attenta ricognizione dell’esistente, per una più efficace utilizzazione delle opportunità che si prospetteranno.  A tale riguardo: 

  •       conviene ragionare suddividendo l’analisi dei bisogni e delle risorse disponibili sui 3 ambiti del PNSD (strumenti, curricolo, formazione) e prendere in considerazione tanto le risorse finanziarie che quelle strumentali e umane dedicate al digitale
  •       in questa fase di analisi è fondamentale esaminare in modo critico il Conto Consuntivo relativo all’anno precedente,lemodalitàdiimpiegodelMOF,ilRAVeilPianodiMiglioramentoindefinizione,percapirequanto la scuola investe sul digitale ed avere un termine di confronto nella definizione degli investimenti nel triennio successivo

 

  1.    Costruzione degli obiettivi per il triennio

Occorre superare nella scuola l’idea, purtroppo diffusa, che le “questioni  digitali” siano materia per  pochi addetti appassionati, ai quali destinare azioni formative per poi  coinvolgerli  in sperimentazioni  di  cambiamento. Lo sforzo che la legge di riforma chiede stavolta  a  ciascuna istituzione scolastica è finalizzato ad una messa a sistema di nuovi modi di agire e nuove strategie didattiche, facendo in modo che tutte le opportunità  in prospettiva  possano essere  per tutti.

Non avendo a disposizione laboratori di informatica, si inizierà con azioni che coinvolgono soprattutto le classi dotate di LIM, ma con la prospettiva che nell’arco dei tre anni  tutti  saranno coinvolti  almeno  da  una  delle azioni di cambiamento verso una scuola che lavori nel digitale. A tale fine può risultare vantaggioso organizzare la stesura della parte del POF che riguarda l’attuazione del PNSD secondo le 3 aree di competenze dell'animatore digitale: formazione, comunità e strumenti/spazi innovativi

Si individuano i seguenti obiettivi da conseguire come risultanti dall’analisi condotta:

-  Formazione  base per l’uso degli strumenti tecnologici già presenti a scuola

-  Formazione base sulle metodologie e sull'uso degli ambienti per la didattica digitale integrata

-  Formazione  per gli studenti e le famiglie sulla cittadinanza digitale

-  Organizzazione della formazione anche secondo nuove modalià: autoformazione, utilizzo nella scuola primaria delle ore di programmazione per avviare in forma di ricerca-azione per l’aggiornamento sulle tematiche del digitale

-  Formazione al migliore uso degli ampliamenti digitali dei testi in adozione

-  Realizzazione di una comunità anche online con famiglie e territorio,  anche attraverso

-  Servizi digitali che potenzino il ruolo del sito web della scuola e favoriscano il processo di de materializzazione del dialogo scuola-famiglia

-  Costruzione curricola verticali per la costruzione di competenze digitali, soprattutto trasversali o calati nelle discipline

-  Sviluppo delle competenze digitali, del pensiero computazionale ( coding), uso critico dei socialmedia

-  Nuove modalità di educazione ai media con i media

-  Studio di soluzioni tecnologiche da sperimentare e su cui formarsi per gli anni successivi